Mamma mia, quanto scrivo.
E' che non ce ne si rende conto, ma in queste righe sto condensando il lavoro di qualche anno. Precedentemente all'Amar de Clevo un collega (il farmacista di Moggio Udinese, il dr. Lorenzo Miolli) mi propone un progetto. Coltivare in Carnia la Valeriana officinalis. All'inizio non so nemmeno di che pianta si trattasse, devo dire la verità. Ne avevo sentito parlare soltanto perché in Farmacia si vendono preparazioni (in genere gocce) a base di valeriana per calmare o per indurre il sonno. Comunque accetto di buon grado: perché non provare e in questo modo ritornare a coltivare i terreni frazionatissimi ed abbandonati della Carnia? Un vivaista ci fa germogliare i semi e dopo qualche mese ci fornisce le piantine da trapiantare in terreno aperto. A Ludaria trovo un signore (Mario Candido) che mi dà la disponibilità di un pezzettino di un suo terreno. (e qui approfitto per ringraziarlo). E' in una posizione scomoda: bisogna guadare due ruscelli per arrivarci ed è in pendenza, ma vabbè... è proprio quello che serve. Trapianto personalmente un centinaio di piante e per i primi anni praticamente mi dimentico di loro. La Valeriana Officinalis è una pianta perenne che muore (apparentemente) in inverno ma alla primavera successiva rigermoglia. Dopo due anni in quel campo vengono fuori delle piante alte quanto me e con un contenuto di principi attivi nelle loro radici che supera i valori più alti riscontrati nel Nord Europa (in Polonia in genere dove coltivano tantissimo questa pianta). Per chi volesse vedere ho i risultati delle analisi qui. Purtroppo, a farla breve, il progetto fallisce, per tanti motivi che non sto qui a raccontare (con dichiarazione finale della responsabile: "Io a questo progetto non ci ho mai creduto"). Peccato. Quello che importa è una telefonata tra me e Lorenzo che avviene dopo tre anni dall'inizio di tutto. "Ho le piante ancora in campo e vive, sono tutte germogliate. Che ne devo fare?" gli chiedo. "Fai quello che vuoi. Puoi anche toglierle. Per il momento mi prendo una pausa da questa cosa... troppo dispiacere." mi risponde e comprendo bene la sua delusione. Decido di tenerle perché dispiace molto anche a me, anzi mi nausea la cosa e con ostinazione ritengo che non valga la pena di buttare via tutto. E perché poi? Non si sa mai. Ed ecco il secondo punto di svolta di questa storia dell'Amar de Clevo. Perché quando Tiziana mi chiede di farle un amaro per l'Academio dei Cjarsons e io vado a tirare fuori la ricetta che mi era stata tramandata dall'anziana Signora, cosa leggo su quel foglietto tra gli ingredienti? "Valeriana" E se non è il destino questo, non so come chiamarlo. Continua Ps La foto che vedete qui sopra è di quest'anno (maggio 2017). Sono 70 piante di Valeriana Officinalis vive e vegete, ancora nel loro campo sopra Ludaria. Al momento presente a Bleggio Superiore (TN) una brava vivaista mi ha coltivato 300 piante che verranno trapiantate in altri posti attorno a Rigolato. Ed è solo l'inizio. Scommettiamo che la Carnia tornerà ad essere terra coltivabile? Pps (11 maggio 2017) Sono stato contattato da Bleggio e le piante sono già pronte per essere trapiantate. Ringrazio invece quella testa di melone che ha pensato bene di chiamare la forestale per segnalare che nel campo a Ludaria vi era della Marijuana. Intanto qualsiasi minus habens si renderebbe conto che Valeriana e Marijuana, a parte qualche assonanza nel nome, sono due piante completamente diverse (vedete la foto qui sotto e confrontatela con quella all'inizio del post). Se questa segnalazione è un vile tentativo di fermare un progetto che affonda le sue radici (è proprio il caso di dirlo, trattandosi di valeriana) in parecchi anni fa è completamente caduto nel vuoto. Se poi nella peggiore delle ipotesi questo sia il tentativo (vile) di qualche persona invidiosa e nullafacente di colpire me e la mia volontà di arrivare fino in fondo a questo progetto, beh chiunque ci abbia provato cascherà male. Le segnalazioni sono atti pubblici e un accesso agli atti non si nega a nessuno, basta fare una letterina... CONTINUA
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Luglio 2023
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