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Il cerchio dell'eterno ritorno.

6/18/2021

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Foto




Credit: la splendida foto è opera del Sign. Adriano Amerighi.

Sabato scorso, assieme ad un amico, mi sono recato a Sgonico, al giardino botanico la Carsiana. Potrei dire molte cose amare, ma preferisco raccontarVi com'è nato quello splendido giardino di 5mila mq. Un farmacista, un collega, appassionato di botanica, comprò una casa ed un terreno sul Carso. In mezzo a quel terreno c'è addirittura una dolina (profonda almeno 40 metri mi pare di ricordare). In questo appezzamento di terreno realizzò, grazie alla collaborazione di altri, un giardino botanico dove "rappresentare" tutti gli ecosistemi del carso, dall'ambiente marino a quello montano. Ovviamente un lavoro del genere richiese dei profondi lavori di riorganizzazione e perfino opere di veicolazione delle acque per rendere i terreni ospitali a varietà botaniche che altrimenti difficilmente vi si sarebbero acclimatate. Non pago di questo realizzò collaborazioni con altre regioni e portò delle piante non autoctone nel Giardino (in particolare ho avuto modo di osservare una splendida pianta di Pistacia Lentiscum, dalla Sardegna). A distanza di anni l'ideatore di questo lavoro è morto, la casa è stata rivenduta a privati ed il Giardino Botanico con la quale comunicava tramite un cancelletto è stato separato e comprato dalla Provincia è poi passato in proprietà alla Regione. Ora è in gestione a una cooperativa.
Stringe il cuore vedere le condizioni in cui è ridotto ora: in alcune parti l'incuria e l'abbandono la fanno da padrone e ciò nonostante si capisce fortemente quanto e quale lavoro sia stato fatto negli anni passati. La cooperativa non può essere responsabile di questo abbandono: poche persone non possono prendersi l'impegno di un lavoro ENORME che dovrebbe essere probabilmente fatto con l'appoggio della regione FVG. Il libro delle visite è pieno di firme di persone da fuori regione. Quelli del luogo e della regione non conoscono questo posto, o più probabilmente lo ignorano. Pochi gadget venduti all'ingresso dalla cooperativa e il libro di classificazione botanica del Giardino è stato edito troppi anni fa. Ora è introvabile, non se ne trovano più stampe, tranne che in qualche biblioteca sparsa.
Peccato perché sfogliandone una delle ultime copie ho scorto qualche tavola illustrata ed ovviamente la descrizione del gigantesco lavoro effettuato per realizzare il giardino.
Una buona base in pratica per un recupero totale del tesoro botanico in esso contenuto.
Magari assieme ad una sistemazione dei parcheggi esterni (un po' di ombra non guasterebbe) e che so un minuscolo baretto per invitare le persone a fermarsi ed assaporare il tesoro che hanno intorno.
Magari anche con un po' di rispetto per chi l'ha realizzato.
Magari mettendo fine all'ingresso gratuito, visto che ciò che è gratis molto spesso viene percepito come senza valore. basterebbe far pagare anche 2 euro a persona. All'estero lo farebbero e sarebbero sempre soldi che andrebbero per il recupero del giardino botanico, magari per pagare un giardiniere in più o far arrivare nuove piante che sostituiscano quelle che muoiono.
Perché la foto sopra? Le formiche portano gli afidi sulla pianta perché questi ne suggano la linfa, producendo sostanze zuccherine, delle quali le formiche (i pastori degli afidi) sono ghiotte. Ma anche le coccinelle sono ghiotte di afidi. Come dire: tutto è collegato ed interconnesso. Anche noi.
Vi lascio un video Youtube realizzato da un mio collega all'interno del Giardino La Carsiana, con un ospite "inatteso" che dice ovviamente un sacco di sciocchezze. Perdonatemi, ma ero un po' preso da discorsi a braccio. Pertanto:
1) l'iperico od erba di San Giovanni si raccoglie al solstizio d'estate;
2) la manna dal Frassino avrà di certo una resa di raccolto superiore all'1%, sennò in meridione non la raccoglierebbero perché antieconomica;
3) quel fiore di CERTO non è la regina delle alpi.
E tante altre amenità.





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    Chi scrive?

    Sono un laureato, un dottorato e un farmacista, ma soprattutto mi ritengo una persona curiosa alla continua ricerca di nuove sfide. E' per questo che, durante la mia attività professionale, non smetto mai di imparare e studiare, anche solo per approfondire, o perché è piacevole in un lavoro avere sempre qualcosa di diverso con cui confrontarsi. Dopotutto per tutti quanti a questo mondo ritengo valere sempre quello che diceva ironicamente Socrate: "Una sola cosa so, di non sapere".

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