Con l'arrivo del caldo sono arrivati anche gli insetti: e non sono solo i mosconi (che qui in montagna senti arrivare da lontano anche... quasi fossero elicotteri), ma anche api, vespe e bombi. D'accordo se non ci si avvicinano e vanno per la loro strada, ma cosa succede se ci pungono? Al più per la maggior parte delle persone un gran dolore e un bel ponfo rosso e rigonfio là dove è avvenuta la puntura. In questo caso le vespe sono più maledette delle api perché possono pungere più volte, mentre l'ape può pungere una volta sola (e in questo modo l'ape perde la sua vita) e quindi in linea teorica se lo fa lo fa perché si sente minacciata. Ma come mai nella sede della puntura sentiamo male e dolore? Semplicemente perché l'insetto, attraverso il pungiglione, inietta un veleno e il nostro corpo risponde e contrasta gli effetti del veleno allertando il sistema immunitario. Accade così (fortunatamente in rarissimi casi) che in alcune persone che siano già state punte precedentemente da un insetto, una nuova puntura scateni una reazione allergica potenzialmente molto pericolosa che culmina nello shock anafilattico. Per sommi capi il nostro sistema immunitario consta di cellule che, venendo a contatto con il veleno dell'insetto, liberano una sostanza detta istamina. Questa a sua volta scatena una sorta di effetto domino che culmina con lo shock anafilattico. Bisogna sottolineare però che questo avviene solo in persone predisposte, che già sanno di essere allergiche al veleno dell'insetto e che comunque siano già state punte precedentemente (funziona un po' come un effetto memoria, una volta venuti a contatto la prima volta il sistema immunitario si prepara alla battaglia...) con effetti allergici ben visibili. Solo in questo ultimo caso è utile prendere alcune precauzioni che salvaguardino la propria salute.
Presupponendo che qualsiasi misura preventiva va concordata con un medico curante, le seguenti sono le linee guida con le indicazioni da mettere in atto da parte delle persone che sappiano di essere potenzialmente MOLTO allergiche alle punture di insetto. Innanzitutto queste persone dovrebbero avere con sè pastiglie di cortisonici (betametasone, prednisone) a breve durata d'azione. Dopodiché potrebbe essere necessaria una somministrazione di adrenalina (che inibisce la liberazione di istamina da parte delle cellule del sistema immunitario durante la reazione allergica). L'adrenalina si trova in commercio sotto forma di penna iniettiva (Fast Ject) e può essere autosomministrata dalla persona che, in seguito a puntura d'insetto, comincia a manifestare i primi segni di grave reazione allergica (shock ipovolemico). In genere la penna (differenziata a seconda che sia rivolta al bambino od all'adulto) eroga una sola dose e va conservata a temperatura ambiente. L'uso dell'adrenalina non è indicato in tutti i casi, ma è sconsigliato in chi soffra di cardiopatie, ipertensione arteriosa e tireotossicosi (problemi tiroidei). Al fine di evitare di essere punti per tutti valgono invece i seguenti accorgimenti: a) se è il caso accertarsi di avere con sè i necessari farmaci di emergenza e che non siano scaduti; b) se un insetto vi ronza attorno non cercare di scacciarlo, ma rimanere immobili e fermi e cercare di evitare movimenti bruschi; c) quando si sta all'aperto non lasciare scoperti gli alimenti, stare lontani da vigneti e frutteti, non usare profumi, lacche o essenze odorose, non indossare abiti a colori sgargianti; d) se si sta all'aria aperta indossare indumenti a maniche lunghe e non camminare a piedi scalzi; e) applicare zanzariere alle finestre di casa; f) evitare lavori in giardino o in campagna, se impossibilitati usare guanti da lavoro; g) conservare ben chiusi i rifiuti organici e tenersi lontani dalle aree di raccolta. Tratto da: "Diagnosi e terapia dell'ipersensibilità al veleno degli imenotteri. Linee Guida della Società Italiana di Allergologia e Immunologia clinica" S. Pucci et al. It. J Allergy Clin Immunology 2005; 15:139-161
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Luglio 2023
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